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FIBROMIALGIA E ALIMENTAZIONE

Esiste la cura definitiva?

Il termine fibromialgia deriva dal latino fibra e dal greco myo (muscolo) unito ad algos (dolore). È una malattia di cui si ha traccia già dai tempi di Ippocrate, anche se è stata riconosciuta come patologia solo negli ultimi 30 anni. Ci sono ad esempio notevoli discussioni ancora per stabilire se possa essere definita una malattia autoimmune o meno. Di sicuro, purtroppo, è una patologia che colpisce principalmente voi nostre care amiche donne (sul 2/3% della popolazione colpita, circa il 90% dei casi sono riscontrati in pazienti di sesso femminile) e per la quale, come leggerete in questo articolo, al momento non si è trovata una cura definitiva; ma ci sono diversi accorgimenti che possono permettervi di alleviare il dolore.

Uno di questi, che sta finalmente prendendo piede sempre di più, è la preservazione della propria salute attraverso una corretta alimentazione. Ci si è accorti di come diversi pazienti con fibromialgia avessero livelli bassi di nutrienti antiossidanti come magnesio e selenio. In generale la capacità antiossidante di chi è affetto da fibromialgia è bassa. Oltre lo stress ossidativo, sono stati riscontrati altri fattori per questa patologia. Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.

 

Cos’è la fibromialgia?

La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, astenia (ovvero indebolimento e stanchezza ingiustificate da uno sforzo fisico) e rigidità muscolare. Questo genera un impatto invalidante sulla condizione fisica ed emotiva di chi ne è affetto, abbassando di fatto la qualità della vita. È la seconda causa di visita più comune dai reumatologi ormai, dopo le patologie dovute all’artrite. Per quanto sia oggetto di studio fin dagli anni ’70, la fibromialgia viene riconosciuta come patologia dall’Organizzazione mondiale della sanità (conosciuta anche come OMS o WHO) solo nel 1992. Triste a dirsi, durante l’ultima classificazione internazionale delle malattie rare redatta proprio dall’OMS nel 2019, la fibromialgia non viene classificata come malattia a sé, ma viene tuttora definita sindrome, e viene indicizzata alla voce Chronic widespread pain, dolore cronico diffuso1. 

In Italia, la fibromialgia è riconosciuta a livello medico, ma al momento non rientra nella griglia LEA del Ministero della Salute (i livelli di assistenza essenziali). Anche se, sembra finalmente si stia muovendo qualcosa in favore di pazienti fibromialgici per inserire la sindrome tra quelle in regime di esenzione.

 

Fibromialgia: diagnosi e cause

fibromalgia
Si attendono almeno 3 mesi di dolore diffuso prima di diagnosticare la fibromialgia

Al momento non esistono veri e propri esami strumentali o diagnostici per identificare questa sindrome, quindi la diagnosi è puramente clinica. Generalmente si attendono 3 mesi di dolore diffuso prima di diagnosticare la fibromialgia. Allo stesso tempo si effettua un esame fisico completo, si esamina la storia clinica del paziente e i dolori da esso riferiti, e quindi si procede anche ad una valutazione manuale dei punti sensibili. 

Diverse persone lamentano non solo dolori diffusi, ma dolori notturni, alle braccia, sensazione di bruciore interno o bruciore della pelle. È ormai evidente come tra i fattori coinvolti nella sindrome fibromialgica ci siano scompensi sull’umore (stress, traumi, depressione), anomalie del sistema nervoso, e molti lamentano una intolleranza acuta al freddo, mostrando anche disturbi della circolazione periferica.

 

Fibromialgia e alimentazione

Invece, di seguito vi elenchiamo le diverse cause associate all’importanza di una corretta alimentazione:

  • • Malnutrizione proteica
  • • Stress ossidativo
  • • Deficit di vitamine e micronutrienti
  • • Intolleranza a zuccheri come fruttosio e saccarosio
  • • Alterazione dell’asse intestino cervello

Questo porta molti pazienti a denunciare svariati sintomi: dolori addominali, gonfiore, costipazione o diarrea, ma anche obesità, cellulite e ritenzione idrica.

È chiaro quindi che determinati alimenti vanno ASSOLUTAMENTE ELIMINATI dalle nostre diete, e il seguimento di un nutrizionista esperto può fare la differenza per farci stare meglio. Da sempre Nutri4lifestyle presta particolare attenzione a persone con sindrome fibromialgica, e i nostri medici saranno lieti di indicarvi il percorso alimentare corretto ( ➡️ http://silviabarbaresi.it/product/dieta/ ), perché ci rendiamo conto che non è solo questione di dimagrimento, ma di stare bene, e provare il minor dolore possibile!

 

Quale dieta è consigliata in caso di fibromialgia?

È ovvio che ogni persona necessita di attenzioni specifiche, e deve consultare un professionista del settore, però possiamo sicuramente consigliare o sconsigliare qualche tipo di dieta. Ad esempio, le diete chetogeniche sono sconsigliate perché nella fibromialgia è necessario assumere carboidrati buoni, carboidrati di qualità, cereali integrali, legumi. Al contrario, la dieta mediterranea si presta come modello di alimentazione più idoneo e sano per chi soffre di fibromialgia. Di seguito vi diamo una piccola anteprima degli alimenti consigliati dalla nostra dottoressa di riferimento, Silvia Barbaresi ( https://www.silviabarbaresi.it/su-di-me/ ): cioccolato fondente, pinoli, arachidi, semi di sesamo, anacardi, nocciole e mandorle, semi di zucca, semi di girasole, castagne o farine di castagne, latte e latticini, ricotta, yogurt pollo, tacchino, pesce (pesce azzurro, salmone, alici…), uova, legumi come ceci, fagioli, soia (latte di soia e derivati della soia), cavoli, indivia, asparagi, lattuga, bietole, spinaci, zucchine, banane, datteri, mango e avocado.

È importante assumere il giusto quantitativo di triptofano nella dieta di una persona affetta da fibromialgia. Il triptofano, amminoacido essenziale, regolatore della produzione di ormoni come melatonina, serotonina ed endorfine (analgesici naturali). Interviene nella regolazione del metabolismo dei carboidrati, nella sintesi di vitamina B3, nella regolazione del tono dell’umore e del senso di ansietà. Migliora la qualità del sonno, la tolleranza al dolore e l’attività del sistema immunitario. 

 

Fibromialgia e glutine

Isoliamo volutamente dai consigli alimentari della dieta il glutine. Ci sono diversi studi che mostrano come la sensibilità al glutine concorra a favorire la fibromialgia2.

È quindi fondamentale contenere il glutine nella dieta; sarebbe il caso di aggiungere dei cereali differenti rispetto al grano e alla pasta, come avena, miglio, mais, grano saraceno che naturalmente non lo contengono.

 

Fibromialgia ed antiossidanti

Gli antiossidanti sono generalmente indicati come «spazzini dei radicali liberi». Questa definizione si riferisce alla loro capacità di debellare i radicali liberi. L’antiossidante è una molecola abbastanza stabile da poter cedere un elettrone a una molecola di radicale libero con un elettrone spaiato negli ultimi orbitali. Quest’azione stabilizza il radicale evitando danni irreversibili alle strutture cellulari come proteine, membrane e DNA mediante reazioni a catena di radicalizzazione. Sono fondamentali perché possono proteggere le fibre muscolari dallo stress ossidativo e dall’affaticamento, e aiutano a ridurre il rischio di malattie come diabete, obesità e malattie cardiovascolari.

Spiegavamo all’inizio del nostro articolo come questa sindrome sia dovuta anche a causa di uno stress ossidativo. Comprendiamo quindi perché si dovrebbero assumere cibi ricchi di antiossidanti come frutta e verdura fresche, ma anche alcuni superfoods come il baobab, olivello spinoso, aloe vera ( ➡️ http://silviabarbaresi.it/aloe-vera/). Un’altra fonte naturale di antiossidanti sono i frutti rossi, i quali proteggono il fegato dallo stress metabolico e dai danni causati dal colesterolo in eccesso, supportano la nostra vista, funzionano come antisettici urinari e migliorano la circolazione.

Se vi fa piacere, potete vedere come usare alcuni di questi alimenti nelle vostre cucine sul nostro canale youtube ( ➡️ https://www.youtube.com/channel/UCR3gHSuOtkMZVdVcy9JeJPg)

 

Fibromialgia ed idratazione

Mantenere il corpo ben idratato è fondamentale per tutti noi, ne parliamo in un nostro corso online ( a breve lo caricheremo ), la disidratazione porta ad un soggetto sano sintomi specifici tra i quali mal di testa, insonnia, irritabilità, nausea, crampi muscolari, stanchezza e spossatezza, figuriamoci per chi soffre di fibromialgia. Sono sempre consigliati almeno 2 l di acqua al giorno, ed è possibile assumere infusioni o tisane, non zuccherate naturalmente.

 

Fibromialgia ed integratori

Dietro consiglio medico è anche possibile integrare in modo specifico la dieta di chi soffre di fibromialgia. Ecco la lista di alcuni integratori che potrebbero apportare alcuni benefici contro la fibromialgia:

  • • Antiossidanti: Vi rimandiamo al paragrafo a parte che gli abbiamo dedicato.
  • • Omega 3: Aumentano la trasmissione di serotonina, concorrendo così a migliorare l’umore. Favoriscono il mantenimento dell’integrità scheletrica, prevenendo la demineralizzazione delle ossa così come frenano la perdita di struttura e flessibilità muscolare.
  • • Vitamine del gruppo B: Una dieta non bilanciata, potrebbe portare a carenza di vitamine importanti come la B6,B9 o B12. È importante assumere le vitamine del complesso B perché favoriscono la sintesi di serotonina, dopamina, GABA, melatonina ed adrenalina; regolano e promuovono il sonno. Intervengono nel metabolismo dei carboidrati per favorire la liberazione di energia laddove necessario. Aiutano e promuovono uno stato d’animo ottimale controllando ansia e stress.
  • • Vitamina C ed E: Le loro proprietà antiossidanti sono utili per preservare la corretta funzione del cervelletto, la memoria, le risposte emotive e le funzioni muscolari
  • • Magnesio, Zinco, Selenio: Sembra che la carenza di questi minerali sia una causa associata al dolore muscoloscheletrico tipico della fibromialgia3.

 

Fibromialgia nel 2022

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Esiste una cura definitiva per la fibromialgia?

Rispondiamo ora alla domanda iniziale. Esiste una cura definitiva per la fibromialgia? La risposta, purtroppo è no. Ma se al momento la comunità scientifica continua a cercare soluzioni per aiutare chi soffre di questa grave patologia, una speranza arriva dal modo di mangiare corretto. A te che hai letto questo articolo per interesse personale, ringraziamo di essere arrivato fin qui. Per te che invece forse stai soffrendo per via della fibromialgia, ti facciamo i nostri auguri e ti siamo vicini, con la speranza che queste informazioni ti siano state utili e con la promessa che, se chiederai il nostro aiuto per migliorare il tuo modo di mangiare ed il tuo stile di vita, noi ci saremo sempre.

Articolo a cura di Alessandro Grillo

 

 

Referenze:

  1.  ICD-11 for Mortality and Morbidity Statistic (Version 02/2022) https://icd.who.int/browse11/l-m/en#/http://id.who.int/icd/entity/849253504
  2. Carlos Isasi Fibromyalgia and non-celiac gluten sensitivity: a description with remission of fibromyalgia Published online 2014 Apr 12. doi: 10.1007/s00296-014-2990-6
  3. Geir Bjørklund, Fibromyalgia and nutrition: Therapeutic possibilities? Biomedicine & Pharmacotherapy https://doi.org/10.1016/j.biopha.2018.04.056

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